
Tre libri per conoscere la zona di Velo d’Astico
“Nessun uomo è un’isola, ogni libro è un mondo” scrive Gabrielle Zevin nel suo La misura della felicità.
Per entrare meglio nel mondo velese mi sono iscritta alla Biblioteca Comunale, ho fatto man bassa di libri che parlano di storia locale e ho iniziato a studiarli. Sono tutti molto interessanti, in ognuno ho trovato curiosità che probabilmente non avrei trovato altrove. Quindi eccomi qui con una nuova “rubrica” dedicata ai libri che riguardano il nostro territorio. Tutti da leggere e da far leggere.
A parte qualche rara eccezione, non sono tomi voluminosi. Non aspettatevi Alla ricerca del tempo perduto di Proust.
I primi libri che vi presento oggi parlano di Velo d’Astico, della chiesetta di Seghe e di Antonio Fogazzaro. Iniziamo?
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Piccole grandi storie a Velo di Mario Pavan e Luigi Spagnolo (Editrice Veneta, 1999)
Lo ammetto, ho preso questo libro non appena mi hanno fatto il nome di Luigi. Non ci conosciamo (ancora) di persona, ma è uno dei primi che ha iniziato a seguirmi in questa avventura.
Questo è un libro in cui molti abitanti storici possono ritrovarsi. Un libro di ricordi e curiosità scritto da Mario Pavan e arricchito dagli acquerelli di Luigi Spagnolo. Una raccolta di esperienze vissute fin da quando, ancora bambino, Pavan trascorreva a Velo d’Astico le sue vacanze estive.
Troverete la descrizione dettagliata del panorama dal Balcone dell’Astico, di alcuni personaggi velesi, delle uscite a cavallo del marchese Roi, dei viaggiatori che arrivavano a Velo in treno e delle gite nei dintorni.
Questi sono soltanto “antichi” quadretti, pennellate forse già sbiadite, in parte: certamente però sinceri. Si tratta di tracce ancora presenti in me, come allora, quand’ero bambino.
“La memoria di ogni uomo è la sua letteratura privata” disse una volta Aldous Huxley. Una letteratura che Mario Pavan e Luigi Spagnolo hanno deciso di condividere con noi.
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La chiesetta di sant’Antonio di Padova a Seghe di Velo d’Astico di Mario Saccardo (Stamperia Senghele, 2000)
Agli abitanti di Velo d’Astico, terra di peculiari bellezze naturali e artistiche, dedico questo mio studio. Vi si trovano documenti e dati che, anche se talvolta di poco conto, riguardano la loro storia.
L’accurata e interessante ricerca di Mario Saccardo è stata pubblicata dalla Biblioteca Comunale in occasione del suo venticinquesimo anniversario. Iscrizioni, lettere, aneddoti, dati biografici, un albero genealogico, disegni e fotografie. Leggere il libro di Saccardo equivale a una visita guidata all’interno della chiesetta di sant’Antonio di Padova.
Un viaggio indietro nel tempo che permette di scoprire come il conte Giacomo Velo abbia dovuto chiedere due volte, all’autorità ecclesiastica, il permesso di costruire la chiesetta. Nel 1666 l’oratorio risulta finalmente fabricato.
La chiesetta è ricca di lapidi commemorative, tra queste anche alcune riguardanti Giuseppina Lampertico Valmarana. L’ultima, del 1991, è dedicata al ricordo del conte Tommaso Valmarana: fondatore dell’Associazione Donatori di Sangue, ha presieduto l’Unitalsi, il Calcio Vicenza, il Tennis Club e il CAI vicentino. Curioso notare come questa iscrizione sia stata aggiunta nonostante la villa fosse già passata ai fratelli Ciscato.
Un’antologia di documenti storici che permette di approfondire la conoscenza del patrimonio culturale di Velo d’Astico. Una guida alla chiesettina di Villa Carrè che diventa sempre più concreta grazie alla ricerca di Saccardo.
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Viaggiando nel vicentino con Antonio Fogazzaro di Remo Schiavo, Franco Barbieri, Giovanni Matteo Filosofo (Tipografia Editrice G. Rumor s.r.l., 1989)
Un compendio scritto a sei mani per narrare i luoghi fogazzariani. Un itinerario che, partendo da Villa Valmarana “ai Nani”, racconta la Vicenza inventata dal poeta, diversa ma parallela a quella che conosciamo.
Cosa è rimasto di Fogazzaro nelle ville di Elena Carrè (villa Valmarana) e di Daniele Cortis (villa Velo)? Un’attenta analisi dimostra che se villa Carrè è una “delusione” (cit.), di villa Cortis sono almeno rimasti il giardino e il bosco dove passeggiavano i due innamorati. Va un po’ meglio per la Montanina sebbene anche lei possieda due anime diverse: una legata alla vita dello scrittore e l’altra connessa alle vicende di Leila.
A noi in verità la villa non è mai dispiaciuta perché l’abbiamo sempre vista come la casa di Leila e del Signor Marcello e solo per questo abbiamo assolto il tetto d’ardesia ripidissimo, i timpani trapezoidali su architravi di legno verniciato, le tozze colonne egizie senza aspettare la rivalutazione della critica più recente. Piace che sia stato lo stesso Fogazzaro a scegliere il luogo, che sia sua l’idea della sala da pranzo al piano terra con le ampie vetrate da cui penetra il cielo e così pure la chiesetta di Sancta Maria ad Montes.
E, come Fogazzaro, anche il signor Marcello ricorda il figlio scomparso suonando il pianoforte.
A tutte queste ricerche e riflessioni aggiungete fotografie d’epoca, disegni e un itinerario in quattro tappe. Suggerito da Giovanni Matteo Filosofo, il viaggio parte dal colle del Castello di Velo, passa per le già citate villa Valmarana (con tanto di fotografia della villa ancora integra) e villa Velo per poi chiudere il cerchio proprio alla Montanina.
Umberto Eco diceva: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro.”
Leggere questi libri significa essere presi per mano da Mario Pavan, dai Valmarana e da Antonio Fogazzaro per essere condotti in un bellissimo viaggio fatto di storie e ricordi.


2 commenti
Luigi Spagnolo
Grazie, cara Martina, per l’amore con cui ti sei immersa in questa nostra meravigliosa terra per scoprirne il fascino e le tracce di storia che molte persone si impegnano a conservare e valorizzare. Buona ricerca!
Norberto Gustavo Schiro
Vivo a migliaia di chilometri da Velo, ma sento che una parte di me è lì, mi attrae, mi chiama. Il 29 febbraio 1948 il mio più antico antenato conosciuto, Nicolò Schiro sposò Maria Dal Losco a Velo D´Astico e successivamente suo figlio Giovanni Battista sposò anche Anna Crivelaro nella Parrocchia SS Martino e Giorgio, emigrando dopo aver avuto i primi figli nella Repubblica Argentina a 1877, dove ebbero altri cinque figli, il quarto fu il mio bisnonno. Nel 2019 ho avuto la fortuna di poter visitare e attraversare sia Cogollo che Velo, mi piacerebbe tornare