Arte musicale e talento a Velo d’Astico
Ero piccola quando ho visitato il Teatro alla Scala di Milano. Ricordo che ero insieme ai miei genitori e agli altri bambini con cui studiavo canto in Conservatorio. Seguivamo il nostro insegnante in rispettoso silenzio, cercando di respirare l’atmosfera emanata dal teatro. Il foyer, le gallerie, il palco reale… la tentazione di rimanere indietro per sedermi ad aspettare un concerto era alta.
Un pomeriggio al Forte Corbin
Non ho mai amato la storia della prima guerra mondiale. Forse perché ho avuto professori che la snocciolavano come fosse una lista della spesa. Forse perché ho un prozio seppellito a Redipuglia e la sua perdita devastò la mia bisnonna.
Ho iniziato ad apprezzarla solo grazie al mio fidanzato, che mi ha fatto vivere i luoghi in cui la guerra è stata combattuta. Ho capito che la guerra è stata sì sofferenza, ma grazie a tanti eroi abbiamo anche un retaggio di valori e responsabilità.
La Montanina… un Incanto con il Coro Sant’Ubaldo
Uno dei modi migliori per conoscere il territorio è viverlo. Uno dei modi migliori per integrarsi è partecipare agli eventi.
Ho un debole per tutto ciò che è musica: ho iniziato a 4 anni col violino e poi sono passata al canto, al clarinetto e al pianoforte. Così, quando ho saputo che il Coro Sant’Ubaldo stava preparando un “Racconto in Poesia, Musica e Immagini” alla Montanina, ho pensato che il modo migliore per saperne di più era andare direttamente alla fonte. Ho rintracciato Federica Bonetti, direttrice del coro, e le ho fatto qualche domanda.