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Dintorni

Forte Interrotto, l’ex caserma a Camporovere di Roana

Distanza da Velo d'Astico: 29,7 km / 51 minuti secondo Google Maps.
In alternativa: 26,8 km / 41 minuti fino a Camporovere +2,9 km / 54 minuti a piedi fino a Forte Interrotto.

Grande, maestoso, imponente.

È questa l’impressione che mi ha fatto Forte Interrotto appena sono arrivata. Quasi un castello di quelli che piacciono a me e a mio marito, tipo Bardi e Beseno per intenderci. Ma partiamo dall’inizio.

Forte Interrotto non è un forte interrotto

Costruito nell’800, il forte è in realtà una caserma difensiva in stile medioevale concepita per ospitare il Battaglione alpini “Bassano”. Il nome “Interrotto” è quello del monte che lo ospita e deriva dal termine cimbro Hinterrucks, “cima posta a nord”. A nord dell’Altopiano di Asiago. Il suo scopo era quello di difendere il confine che si affacciava sulla Val d’Assa. Nella prima guerra mondiale venne utilizzato come punto di osservazione, finché durante la Strafexpedition non fu abbandonato e occupato dall’esercito austroungarico.

forte interrotto
Salendo verso Forte Interrotto
forte interrotto
L’ingresso del forte

Salendo da Camporovere a Forte Interrotto (m 1392)

Si può salire al forte anche in auto, ma noi abbiamo preferito lasciarla a Camporovere e proseguire a piedi. Il percorso è lungo, prima scoperto tra i campi e poi immerso nel bosco, ma ne vale la pena. Abbiamo visto aeroplani partire e atterrare e abbiamo ascoltato un falchetto che cantava non troppo lontano da noi.

La strada asfaltata si interrompe sul monte Rasta (m 1260), dove l’esercito italiano costruì delle batterie tra il 1883 e il 1885. Costruzioni simili sono quelle di Canove di Sotto (Roana), casa Ratti (Pedescala), Costo di Sotto (Arsiero), S. Rocco (Arsiero) e Soio Rotto (Arsiero). Queste batterie sono caratterizzate da gallerie di collegamento costruite nella roccia o, quando non era possibile, aggiungendo una controvolta in muratura o pietra.

camporovere
Camporovere
camporovere
Indicazioni per il forte
panorama asiago
Panorama su Asiago
forte interrotto
Quasi in cima

Visitando Forte Interrotto

Il forte accoglie il visitatore con la sua struttura possente. Esattamente come un castello, il bastione era dotato di fossato e ponte levatoio. La facciata ad arcate era coperta da un muro crollato nel dopo guerra a seguito di esercitazioni militari. Le due torri erano difese dai fucilieri, le feritoie servivano per i cannoni.

Costruito su due piani, il forte è stato recentemente ristrutturato fino a tornare alla sua struttura originaria. L’edificio comprende un ampio cortile interno, dove si trovava la cisterna d’acqua, e alloggi per le truppe, magazzini dei viveri, un deposito per le munizioni, la stalla per i cavalli, la cucina, il deposito per il legname… tutto visitabile e segnalato da appositi cartelli.

Di particolare interesse è anche l’installazione del Suono Interrotto. Realizzata nel 2015 per il centenario della Grande Guerra, è costituita da 100 tubi in alluminio con un diametro di 3,5 cm (come gli anni della durata del conflitto). Le misure dei tubi variano dai 100 cm ai 1915 cm. Il suono è rilassante, a tratti zen. L’idea è di Cristiano Fracaro.

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Arrivando al Forte Interrotto
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Visto dal parcheggio
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Il fossato intorno al forte
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Pannello dell’Ecomuseo con le foto del prima e dopo il restauro
Ingresso del forte
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Alcune sale interne
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Cortile interno
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Deposito delle munizioni
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Posto di guardia
suono interrotto
Installazione del Suono Interrotto

Il Suono Interrotto

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Facciata del forte
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Retro del forte

Da Forte Interrotto a Monte Mosciagh (m 1.486)

Dopo una breve pausa sulle panchine che si trovano dietro al forte, abbiamo deciso di proseguire fino a Monte Mosciagh. È lì che si trovano i cimiteri austroungarici in cui sono seppelliti 1.142 soldati. La passeggiata dura circa un’oretta, attraverso un percorso nel bosco che fiancheggia vecchie trincee e casematte.

Appena prima dei cimiteri Mosciagh 1 e Mosciagh 2, in una zona aperta, si trova il monumento dedicato alla Brigata Catanzaro. Un cartello informativa racconta la loro storia, il loro coraggio e il loro valore.

Dai cimiteri è possibile proseguire verso il Mosciagh 3 o verso il cimitero Val Galmarara e il Bivio Croce del Francese.

Visitare questi luoghi porta davvero a riflettere su quante persone abbiano sacrificato la propria vita. Come diceva una dedica nel registro dei visitatori, “basta guerre, risolviamo i problemi con meno egoismi.”

forte interrotto
Sentiero da Forte Interrotto al Monte Mosciagh
forte interrotto
Casamatta nel bosco
forte interrotto
Pannello in ricordo della Brigata Catanzaro
forte interrotto
Monumento dedicato alla Brigata Catanzaro
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Terreno segnato dalle bombe
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Un visitatore saltellante
monte mosciagh
Ingresso dei cimiteri Mosciagh 1 e Mosciagh 2
cimitero monte mosciagh
Targa all’ingresso dei cimiteri
monte mosciagh
Il diario in cui lasciare le dediche si trova nell’armadietto a destra, appena entrati
cimitero mosciagh
Cimitero Mosciagh 1
cimitero mosciagh
Cimitero Mosciagh 2
mosciagh
Croce del soldato Müller Filipp
cimitero mosciagh
Lapide in fondo al cimitero Mosciagh 2
cimitero mosciagh
Il cimitero Mosciagh 2 visto da dietro
gruppo alpini asiago
Targa in ricordo del lavoro del Gruppo Alpini di Asiago

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Sono Martina Polelli, abito a Velo d'Astico dal 2017 e con Love Velo d'Astico racconto la curiosità con cui sto scoprendo questo luogo coccolato dalle montagne. Una storia fatta di fotografie, pensieri ed esperienze. Una storia scritta per far innamorare chi già conosce questo paese e chi ci capita per caso.

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