
Scoprendo il castello di Meda
La prima volta che ho notato il castello di Meda è stato nel 2007 e stavo salendo in direzione di Arsiero. Sono rimasta incuriosita da quella piccola casetta costruita in cima a uno sperone di roccia e ammetto di aver rallentato un po’, una volta arrivata a Cogollo del Cengio, per potermelo guardare con calma.
Con il passare degli anni mi sono affezionata a quel luogo e mi sono accorta di cercarlo spesso con lo sguardo, un po’ con lo stesso conforto con cui noi modenesi guardiamo la Ghirlandina.


Da castello di Meda a eremo
La valle dell’Astico ha sempre avuto un’importanza strategico-militare perché confinante con il territorio abitato dalle popolazioni di origine germanica. Già all’epoca romana era attraversata dalla strada che portava a Trento e proprio in sua difesa furono costruite alcune fortificazioni come il castello di Meda e quello di Velo.
Posizionato a 375 metri slm, il castello di Meda ha sempre dominato la valle. Per questo fu utilizzato anche durante la prima guerra mondiale come postazione per i cannoni e le mitragliatrici. Tutti ambienti visibili ancora oggi, su tre piani posizionati sotto al castello.

Non so bene come sia avvenuta la trasformazione, ma oggi il castello è diventato l’eremo della Concezione della B. V. Maria e dei SS. Giacomo e Giovanni. Davanti all’edificio è stato posizionato anche un memoriale dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Mi spiace solo che lo spazio sia così piccolo da non permettere una bella foto dell’edificio.



Ovviamente il paesaggio da lassù è incantevole.


Come arrivare al castello
L’inizio del sentiero che conduce al castello di Meda è segnalato sulla strada principale e passa attraverso le case. Per me, piccola cittadina di pianura, era un percorso così innaturale che almeno un paio di volte ho chiesto “sicuro che non stiamo andando a casa di qualcuno?” 😀
La passeggiata è tranquilla, percorribile a piedi e (dicono) anche in mountain bike. La salita è leggera e immersa in un bosco profumato. In quindici minuti si sale velocemente fino in cima.






2 commenti
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dott. Dave Wood
Scrive sopra: “Non so bene come sia avvenuta la trasformazione, ma oggi il castello è diventato l’eremo della Concezione della B. V. Maria e dei SS. Giacomo e Giovanni”.
Invito Lei e tutti gli amanti di questo posto a leggere la tesi di Maurizio Bolzon, “L’eremitismo: linee di storia e spiritualità. Un’esperienza nel vicentino: l’eremo di Meda”, tesi per il baccalaureato in Teologia, anno accademico 2000-2001, relatore Francesco Gasparini, Seminario vescovile di Vicenza, Studio teologico affiliato alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Mi sembra di averla trovata in biblioteca a Velo d’Astico.
Beh, per farla breve, a seguito di un lascito testamentario di fine ‘500.
Questa in sintesi la vicenda.
Il 26 novembre 1571 il conte Giacomo Velo annette un “codicillo” al proprio testamento redatto a Venezia il 30 agosto 1564 nel quale obbliga gli eredi a far costruire “in cima al mio montesello detto il castello di Meda una chiesioletta co’ una sola capella in honori della beata Vergine nostra Donna, et dj S.to Giacomo, et de S. Gioanne”. Ordina che venga dipinta l’immagine dei patroni della chiesetta e che la chiave sia custodita dal cappellano di Meda; ogni anno gli eredi sono tenuti infine a far celebrare due sante messe, una dal cappellano di Meda e l’altra da quello di San Giorgio, nella ricorrenza della morte del conte Giacomo e del fratello Giovanni. La contessa Doristella Braschi, eseguendo la volontà del defunto marito Giacomo Velo, il 5 maggio 1600 ordina la costruzione della chiesetta della Concezione della Beata Vergine Maria e dei SS. Giacomo e Giovanni sul luogo dell’antico castello medioevale di Meda, dato che gli eredi non hanno ancora eseguito la volontà del marito (morto nel 1573) di far costruire “un capitello, ovver giesiola incima il castello di Meda”: tale opera deve essere portata a compimento entro i due anni successivi.
Ricordo che tutte le chiese di Velo d’Astico (chiesa di Sant’Antonio, chiesa del Redentore, chiesa di San Martino), eccettuata la pieve di San Giorgio, furono fatte costruire dalla famiglia Velo.
Infine che dal 1986 l’oratorio è proprietà della chiesa parrocchiale della SS. Trinità di Meda. La pala d’altare raffigurante la Concezione e i SS. Giacomo e Giovanni, voluta dal conte Giacomo Velo, è stata sottratta, e quella che ne occupa il posto, pure di antica fattezza, è irrimediabilmente danneggiata.
Spero di avere dato qualche informazione in più.